29 giugno 2004

 

E poi dicono che...

Domani a Bologna parte "dopoteatro con gli chef" un'iniziativa della Food from Britain che sposera' i prodotti tipici regionali britannici con la pasta Latini. Sette chef italiani faranno dunque la spesa al mercato Borough di Londra con partenza al mattino da Bologna e rientro alla sera. Per la cena di gala di domani tocchera' allo chef Vincenzo Cammerucci patron del ristorante LIDO LIDO di Cesenatico. La cena sara' ospitata nella sala principale del teatro Stabile di Bologna con gli chef sul palco che comporranno i piatti coi prodotti acquistati a Londra. L'iniziativa si protrarra' fino al 13 luglio.

E' uno dei mercati, forse l'unico, che si fregia di tale titolo solo perchè ne ha le sembianze. I prezzi sono insostenibili !

Alla luce di ciò mi chiedo: Ma quanto costerà la cena?

E poi dicono che...


25 giugno 2004

 

Lavoro all'estero...

Siete alla ricerca di lavoro part-time all'estero nel settore ristorazione? Rivolgetevi con fiducia a Culi Services Inc. :-)



The U.S.A. premiere food service staffing company!
We are a nationwide company that places temporary and temp-to-perm employees and direct hire candidates with a variety of clients in the food service industry.

Con un pizzico di culi, il lavoro è garantito!

Good Luck (!)




24 giugno 2004

 

Mala tempora currunt

Una delle migliori gastronomie di Roma, nonchè locale storico, Lo zio d'America, ha chiuso i battenti per morosità. Altre 75 persone, che costituiscono l'organico dell'attività, sono a spasso. La chiusura del locale ha sollevato l'interesse della parlamentare dei Comunisti Italiani, Gabriella Pistone che, sull'argomento, ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

Ne seguiranno altre, state tranquilli. Ormai il trend è palese e per questo dobbiamo ringraziare le nostre amministrazioni che continuano, imperterrite, a dispensare permessi e autorizzazioni per l'apertura di nuovi e moderni "Ipermercati" (vedi IPERCOOP di Aprilia).
La colonizzazione del modello americano ormai è diventata inarrestabile. E' una sorta di D-Day camuffata da falsa opulenza il cui obiettivo è quello di distruggere l'attività di vicinato.

E' ancora possibile una controffensiva?


23 giugno 2004

 

Il Sig. Trappola

Riporto una disamina che sembra la più azzeccata di tutte! E' di Vittorio Zucconi di Repubblica

Del Campionato Europeo 2004 non ci importa più nulla, a parte una preghierina un po' blasfema perché almeno non lo vincano gli insopportabilmente boriosi francesi con i loro soldati di ventura coloniali. Siamo fuori perché abbiamo buttato via l'unica oretta di buon gioco, su 270 minuti di squallore o di casino, contro una squadra mediocre come la Svezia, che avremmo dovuto battere seccamente se in attacco non avessimo avuto fantasmi riesumati soltanto per la pigrizia mentale del Signor Trappola e per la prepotenza degli interessi di sponsors, di mammesantissime e di protettori interessati.

I Blues Brothers, e lascio a chi legge decidere chi sia stato il suonatore più stonato, ci hanno brutalmente e un po' crudelmente strappato il ciucciotto di bocca e ogni bebè del tifo ora strilla e frigna a bocca vuota aspettando che le orrende balie del calcio nazionale, i Galliani e i Moggi, i Carraro, i Gaucci, i Moratti e i loro suonatori di violino nei media italiani, gliene mettano un altro in bocca cantando la sempre più idiota ninna nanna del "campionato più bello del mondo". Sarà la povera, vecchia balia con gli occhi colore del cielo lombardo d'autunno, il Trappoloni di Cusano M, a pagare per tutti. Per sopravvivere, loro, devono darci in pasto quello che ai loro portafogli interessa di meno.

Ora ciascuno si può riprendere il suo e tutti possono tornare a inginocchiarsi davanti agli squallidi altarini delle parrocchie e delle contrade, come vuole l'istinto nazionale. La squadra dei Blues Brother, quella che tanti lamenti ci ha fatto cantare in questi anni, non c'è più e spero di non vederla mai più in campo con questi miti senza sostanza e queste etichette pubblicitarie appiccicate sopra scatole ormai vuote o scadute, spacciate come caviale.


19 giugno 2004

 

Il Rosso I.O.P. Toscano



I.O.P. = Indicazione di Origine Protetta. L'ha inventata oggi Paolo Massobrio nel corso di "Gusto", rubrica enogastronomica del TG5.

Ma che è ?



16 giugno 2004

 

Er mejo de Totti

Totti sputa in faccia a Poulsen e rischia la squalifica.

l'Italietta degli scarpini che fanno male e dei calzini ruvidi ha fatto la sua gran bella figura. Di seguito la sequenza che inchioderebbe Totti. Ora rischia una punizione esemplare e il prematuro abbandono di "Casa Azzurri". I regolamenti disciplinari della Uefa considerano questo gesto ''gravemente antisportivo''e dunque passibile di provvedimenti disciplinari. E diversamente dalla giustizia sportiva italiana, l’ufficio disciplinare dell’Uefa che si riunisce ogni mattina non ha bisogno della segnalazione di una squadra o di un procuratore federale: può decidere autonomamente di prendere in esame la prova tv.

Eccovi er mejo de' Totti






15 giugno 2004

 

Il lavoro nobilita

Ve le farei venire io le vesciche! Poverini hanno patito il caldo. Qualcuno ha avuto problemi con le scarpe, altri con i pedalini. Vi darei tante di quelle pedate nel culo , altro che storie.
Vanitosi, capricciosi, viziati. Pensano ai capelli, Vieri si è portato dietro il parrucchiere personale, agli orecchini, ai tuppi, così si definiscono dalle mie parti i capelli arrotolati sulla nuca a mò di cipolla, alle treccine.
A fronte di quello che percepiscono e per come si comportano ad ogni apparizione, li manderei nei Gulag, ccozzio, a partire da Trapattoni.

A FATICAREEEEEE !!!


03 giugno 2004

 

In vino veritas?

Porta a Porta di Bruno Vespa del 02/06/04, si parla di vino, dei prezzi lievitati e non acessibili, di percentuali di ricarico, di enoteche e ristoranti. Come al solito, quando si parla di vino, eppure si dice che in vino veritas, le castronerie fanno fumo. Chissà perchè, si demonizzano sempre e soltanto i rivenditori. Voglio spezzare una lancia in favore della categoria che, a mio modesto parere, non è la sola artefice, qualcuno però, devo ammettere, crede di essere furbo, di speculazioni ingiustificate. Perchè si omette di dire che, spesso e volentieri, i produttori costringono i rivenditori, e nella fascia includo tutti, enotecari, ristoratori, osti ecc, ad acquistare forniture che partono quasi sempre da un minimo di 72 bottiglie. Perchè non si dice mai che alcuni grossisti, con il beneplacido e commistione di alcuni produttori, costringono "i rivenditori" ad acquistare una paccottiglia di vini invendibili per poter accedere a bottiglie migliori e che il mercato richiede. Capite bene che un'enoteca, per poter definire cantina lo spazio di cui dispone, deve possedere come minimo 150/200 etichette. Ora moltiplicate 200 per 72, quanto fa? Fa 14.400 bottiglie. Ovviamente non tutte, queste bottiglie , vengono vendute nel giro di pochi mesi. Ecco immobilizzato un capitale che in qualche modo, prima o poi, deve rendere. Vi basta come giustificazione? Sono argomentazioni sufficientemente valide , secondo voi, per giustificare alcuni prezzi? Secondo me, più che sufficienti.
Non sempre "In Vino Veritas" e i bugiardi vanno ricercati in Vigna.

Ultima annotazione. E' possibile acquistare vino da un produttore (pseudo), tal Al Bano, che non sa tenere un bicchiere e che per aprire una bottiglia infila il verme nel tappo senza togliere la capsula e che non sa che è definita tale?
Suvvia, siamo seri!


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