26 marzo 2004

 

Vinitaly 2004 - Si riparte. Parole, parole, parole...

(Agroinformatica) E’ un’enologia un po’ abbacchiata quella italiana che si presenta e si confronta al Vinitaly 2004. Sta attraversando un momento di difficolta’ che si prevede durera’ almeno altri due o forse tre anni e la fase piu’ dura deve ancora venire. A Verona dal primo al 4 aprile le aziende presenteranno la propria produzione ed esibiranno ‘calici’, ‘soli’, ‘stelle’ ma si confronteranno soprattutto sulla situazione generale del comparto. E nei vicini padiglioni del SOL , Salone Internazionale dell’Olio di oliva, in molti staranno ad orecchi ritti perche’ l’argomento riguarda anche quel settore. Eccome!!

La colpa per questa situazione critica viene genericamente data ai prezzi dei vini italiani che sono ritenuti alti. Sono alti, si risponde, perche’ il prodotto e’ di alta qualita’ , garantito, certificato, tracciato, carico di valori immateriali quali cultura territorio tradizione tipicita’ …. (fermiamoci !!). Tutto vero, per carita’, ma qualcuno fa presente che ci sono paesi come il Cile e l’Australia, ma anche l’Argentina e la Cina che e’ in incubazione, che producono vino e lo vendono proprio dove il prodotto italiano segna il passo; i produttori di queste nazioni non certificano e non garantiscono ma producono vino di qualita’ sempre migliore ed offrono un rapporto qualita’/prezzo senza confronti. E producono sempre di piu’ e per vendere tutto saranno sempre piu’ aggressivi e competitivi. Passateci una battuta : in Italia si traccia e si certifica, gli altri producono e vendono.


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