21 aprile 2006

 

APERITIVI E BATTERI

Un’inchiesta de Il Giorno sugli aperitivi consumati in 10 locali alla moda del capoluogo lombardo ha portato alla luce una situazione allarmante riguardo ai batteri presenti negli stuzzichini offerti insieme agli alcolici. La cattiva conservazione degli alimenti e la scarsa igiene con cui sono presentati, sia prima che durante il servizio, pare essere la causa della proliferazione di una carica batterica superiore a 5.000 volte il limite consentito. Ma c’è di più: dopo la denuncia di Telefono Blu Sos Consumatori sulle sostanze nocive contenute nei cartoni da asporto della pizza, interviene sull’argomento anche il giornalista Cesare Lanza nella sua rubrica Mister No (Libero). Dopo aver elencato i dati di pericolosità, afferma: "Mi limito per ora a un elemento: la denuncia appare documentata e persuasiva, confido in repliche altrettanto minuziose".
(tratto da C.P.)


15 aprile 2006

 

Riapre la fabbrica Birra di Pedavena

Ricevo e pubblico.

La sirena della Birreria è tornata a scandire la vita del paese, dopo oltre sei mesi di silenzio.
Martedì 4 Aprile, alle 8 in punto, è ricominciata l'attività allo stabilimento ex Heineken, oggi di proprietà della Castello di Udine Spa.

Per tutti noi è una grande gioia ed una grande soddisfazione che vogliamo condividere con tutte le persone che, come te, ci hanno sostenuto ed aiutato per salvare la fabbrica birra di Pedavena.

In questo primo periodo sono venti i lavoratori reintegrati nel loro posto di lavoro, mentre 41 rimangono in cassa integrazione.
E' la prima fase di un percorso che, attraverso l'accordo di lavorare a rotazione per coinvolgere tutti, prevede entro il primo anno la ripresa del lavoro per almeno altri venti lavoratori.
L'auspicio è comunque quello di far rientrare anche i rimanenti entro due anni.

Il mese di aprile sarà dedicato alla messa in funzione dei macchinari, ma da inizio maggio i mastri birrai potranno preparare i lieviti per avere la prima birra entro la fine del mese.
La produzione sarà ancora una volta una birra di grande qualità, totalmente italiana e incentrata sullo storico marchio Birra Pedavena.

L'azienda per poter riportare la birra Pedavena agli antichi fasti e splendori ha chiamato un mastro birraio d'eccezione, il Braumeister Gianni Pasa, che già a Pedavena ha creato la famosa "birra del centenario". Un vero esperto di birra, dalla grande esperienza maturata in Italia ed all'estero, dalla grande passione per la ricerca della qualità.

Nel frattempo, oltre ad i lavori per riattivare i macchinari, si stanno concentrando gli sforzi per rilanciare il marchio Birra Pedavena anche attraverso la conoscenza della sua storia centenaria. Si sta infatti lavorando anche poter riaprire il museo localizzato all'interno del sito produttivo, che sarà, entro qualche tempo, visitabile da tutti coloro che verranno a Pedavena.

E' cominciata dunque la nuova vita della Birra Pedavena, una nuova vita al cui successo tutti assieme possiamo contribuire, così come abbiamo fatto per la sua salvaguardia.

Nel ringraziarti ancora una volta per il tuo aiuto, rinnoviamo il nostro impegno ad informarti tempo per tempo sulla evoluzione della situazione e sulle iniziative verranno organizzate.

Cogliamo l'occasione per augurarti Buona Pasqua.



12 aprile 2006

 

Il frutto della vittoria

E le elezioni crearono “il Prodino”. Il nuovo prodotto, frutto della vittoria risicata del centrosinistra, viene evocato oggi su Il Giornale e su Italia Oggi, che parla esplicitamente di “Non si stappa il Prodino”. L’allusione è all’ingorgo istituzionale: il 18 maggio sarebbe la volta dell’elezione del Presidente della Repubblica. Ma Ciampi vorrebbe che fosse il nuovo Presidente della Repubblica a varare il Governo, mentre i giornali già fanno il toto-presidente per Camera e Senato. Tra le curiosità dell’esito elettorale spicca la non elezione di uno dei veri protagonisti di questa kermesse, il comico Pippo Franco, che non ce l’ha fatta! C’erano comici più bravi di lui!

11 aprile 2006

 

BIRRA FUORI STRADA

Da Club Papillon - Da mesi occhieggiava dai cartelloni delle autostrade italiane, ma dal 4 aprile è stata bandita: si tratta della pubblicità della Drive Beer, che univa all’immagine di Giancarlo Fisichella lo slogan “La birra in regola con il codice della strada”. E’ stata dichiarata non in regola dall’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, grazie ad una denuncia di Efrem Bovo, presidente onorario dell’Istituto di studi sociali Cuniolo, che ha messo in luce l’inammissibilità di un’incitazione a consumare alcool prima di guidare: “Va contro sicurezza e buonsenso”.


07 aprile 2006

 

C'è da fidarsi?

La prima volta degli italiani all'estero è terminata ieri alle 16 in punto, quando è stata effettuata l'ultima raccolta delle schede elettorali inviate al Consolato. Secondo indiscrezioni, a Toronto avrebbe votato il 35-36 per cento degli aventi diritto, un dato molto vicino a quello che era stato registrato durante la consultazione referendaria del 2003. I numeri dell'Ontario sarebbero in linea con la media nazionale, che, secondo la Farnesina, si attesta intorno al 38 per cento. Ma la situazione è in costante movimento, non c'è ancora un conteggio definitivo delle schede. Bocche cucite nei vari consolati. Così, per assurdo, l'unico sistema per ottenere qualche riscontro attendibile è rivolgersi al ministero degli Esteri di Roma. Pochi gli elementi certi sino a questo momento. A Toronto sarebbero state raccolte circa 20mila schede, a Montreal la cifra si aggira intorno alle 15mila. Il totale canadese arriva a 40mila sommando anche quelle di Vancouver. Negli Stati Uniti avrebbero votato circa 70mila italo-americani (avrebbe partecipato alla consultazione il 31 per cento degli aventi diritto). I candidati di Toronto aspettano notizie ufficiali. E, nel frattempo, si dichiarano tutti vincitori. C'è da fidarsi? Ma soprattutto è utile il voto di chi vive da decenni all'estero?

Ad lib


(fonte: Corriere Canadese)

01 aprile 2006

 

Fritto Mostro


(4 anni dopo)
Curiosi di sapere come viene prodotto l’Olio di semi, quello, per intendersi, dove annegano quintali di patatine e fritture di pesce (rigorosamente congelate) che tanto piacciono ai nostri bambini? Et voilà:- Prima di tutto occorre un solvente che tiri via dai semi l’olio. Si usa la benzina, che presenta il trascurabile incoveniente di produrre sostanze tipo resine e gomme che andavano bene per la mummificazione dei faraoni ma che il nostro stomaco non sopporta tanto bene.- Si aggiunge quindi un nonnulla di acido fosforico per spazzar via le gomme prodotte dalla benzina. A questo punto si è ottenuto un olio ottimo per tirare a lucido le padelle di rame e le cornici d’argento. Occorre quindi ridurne l’acidità.- Ci soccorre la soda caustica, che trasforma il nostro lucidante in un eccellente bagnoschiuma per le pelli secche.- Trattiamo il bagnoschiuma con acqua tecnologica (?) per eliminare la saponificazione e magicamente otteniamo un olio che per odore, densità e colore, assomiglia a quello appena tirato fuori dal motore di un trattore.- Fase della decolorazione: si fa con terre attivate da acido cloridrico. Cioè acido muriatico. Si separano i fanghi colorati ed ecco che il nostro olio assume l’aspetto dell’olio alimentare. Odore e sapore però lasciano molto a desiderare.- E quindi che si fa? Si mette il deodorante, è chiaro! Poi si aggiunge l’acido citrico per eliminare il sapore raccapricciante e gli eventuali residui di sapone. Questi precipitano sul fondo dando vita al miglior detersivo per piatti che abbiate mai sperimentato. Il resto è quello che finisce in bottiglia e poi in padella.Fantahorror culinario? Terrorismo gastronomico? No. E’ il normale ciclo produttivo dell’Olio di Semi e dell’Olio di Sansa. Il tutto rigorosamente A NORMA DELLE LEGGI VIGENTI. Ad onor del vero, si può anche produrre un ottimo olio di semi senza scomodare la chimica ma per semplice pressione. Ma i macchinari adatti allo scopo sono costosissimi e l'olio che se ne ricava è ancora più caro dell'olio d'oliva!

Buona frittura a tutti.


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